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Omaggio a Kubrick

The Shining è la quintessenza del genere horror e fantastico portato ad arte. E lo è perché è un film nel quale tutti gli elementi classici del genere vengono ribaltati nelle loro convenzioni per arrivare al massimo della loro potenza, in funzione delle ossessioni, del linguaggio e dei temi di Stanley Kubrick, mostrando l'inquietante estraneità al mondo di ogni essere umano, “il perturbante” secondo Freud.

La verità del cinema, per Kubrick, è emozionale e non concettuale: deve agire sul subconscio sensitivo e non sull'inconscio razionale. Kubrick è tra i registi più “filosofici” del cinema. E il genere “horror” è per lui un pre-testo, come gli altri generi utilizzati da Kubrick, in quanto il suo fine non è incutere paura negli spettatori, bensì affrontare la complessità della mente umana nel suo intricato incrocio di razionalità e irrazionalità. La dualità umana è sempre presente nei film di Kubrick: i tre ruoli di Peter Sellers nel Dottor Stranamore;  l'evoluzione umana in 2001: Odissea nello Spazio; la cura Ludovico che deve “cambiare” Alex in Arancia Meccanica; il personaggio Barry Lyndon il cui nome è in realtà l'unione di due cognomi; il Joker pacifista di Full Metal Jacket; il doppio sogno di Eyes Wide Shut. 

E il doppio in The Shining: classico tema del fantastico, che Kubrick utilizza per sviluppare ed elaborare il suo pensiero, lavorando per coppie e simmetrie sistematicamente invertite rispetto alle convenzioni standard del genere.

The Shining è un horror bianco. Il perturbante non è l'oscurità, ma la luce. Là dove normalmente ci sono oscure segrete che ricordano l'infantile paura del buio, Kubrick sceglie esterni dominati dalla neve (spaventosamente simile alla “bianchezza” del Moby Dick melvilliano) e luci interne artificiali, fredde, gelide, “luccicanti” e accecanti, senza differenza tra giorno e notte, dove ogni nightmare è in effetti un daymare. Il doppio amico immaginario del figlio Danny si specchia nel doppio amico (immaginario?) di Jack, il custode precedente Delbert Grady che massacrò la famiglia: ombra che emerge per dominare il mondo che l'ha generata. La pagina bianca, incubo di ogni scrittore, è ricoperta del mantra mortale "All work and no play makes Jack a dull boy”. Il labirintico Overlook Hotel sembra la versione terrestre dell'astronave di 2001: Odissea nello Spazio: dove la “follia” del computer Hal 9000 anticipa quella di Jack Torrance e i percorsi in linea retta, così apparentemente tranquilli, in entrambi i film conducono al caos. Le catene dei doppi si allargano a tutta l'opera di Kubrick, con eco che ricorrono da film a film, fino ai rimandi più strani: Wendy Carlos, autrice della musica originale di The Shining, compose anche la musica per Arancia Meccanica: all'epoca si chiamava Walter Carlos, e avrebbe poi cambiato sesso.

The Shining è tra i più grandi film della storia. A questo film dedichiamo il prossimo decennio del Nightmare.

Albert Bucci



SHINING
Stanley Kubrick
1980  USA  119'
Ravenna Nightmare Film Festival - via Mura di Porta Serrata 13 - 48121 Ravenna (Italy) - Tel. e Fax +39.0544.201456
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