In una Tokyo devastata dalla Terza Guerra Mondiale e ricostruita come Neo-Tokyo, la città è teatro di disordini sociali, bande di motociclisti e esperimenti governativi segreti. Il giovane Kaneda, leader di una gang di biker, cerca di salvare il suo amico Tetsuo, coinvolto in un progetto militare che gli conferisce poteri psichici devastanti. Mentre Tetsuo perde il controllo, emergono verità inquietanti legate al misterioso Akira, un essere con poteri sovrumani che ha causato la distruzione originale della città. Il film esplora temi di potere, identità, ribellione e trasformazione in un mondo dominato dalla tecnologia e dal caos
Katsuhiro Ōtomo è nato nel 1954 nella cittadina rurale di Tome, nella prefettura di Miyagi, in Giappone. Affascinato fin da giovane dal cinema e dalla narrazione, si trasferì a Tokyo nei primi anni ’70 per intraprendere una carriera nel mondo del manga. Le sue prime opere rivelavano un acuto senso del realismo e una forte componente di critica sociale, ma fu Akira—serializzato per la prima volta nel 1982—che lo consacrò alla fama internazionale. Ōtomo non si limitò a scrivere e illustrare il manga: ne diresse anche l’adattamento animato nel 1988, un’opera rivoluzionaria che divenne un fenomeno globale e ridefinì le potenzialità dell’animazione giapponese.
Lo stile di Ōtomo si distingue per l’attenzione meticolosa ai dettagli, il ritmo cinematografico e l’approfondimento di temi come il degrado urbano, l’ansia tecnologica e l’evoluzione psichica. Oltre Akira, ha continuato a esplorare questi motivi in opere come Memories e Steamboy, spingendo sempre più in là i confini della narrazione visiva. La sua influenza si estende ben oltre il Giappone, ispirando registi, animatori e artisti in tutto il mondo. Oggi Ōtomo è celebrato non solo come un regista visionario, ma anche come un’icona culturale che ha contribuito a portare l’anime nel mainstream globale.