Lotus racconta la storia della tedesca baltica Alice von Trotta, che torna nella tenuta del defunto padre in Lettonia nel 1919 con l'intenzione di venderla e iniziare una nuova vita. Quello che inizia come un viaggio semplice rivela presto pericoli nascosti: Alice incontra l'ostilità dei lavoratori locali e si ritrova intrappolata in una trappola attentamente orchestrata dal demoniaco avvocato Emil Keyserling, dalla decadente organizzazione clandestina Viva la Mort e dal suo leader necrofilo Sieba Falstaff. Il loro obiettivo è manipolare Alice, una donna francese istruita che ha subito un grave trauma, che le ha portato all'amputazione di una gamba. Keyserling e Sieba vedono l'intelligenza e il talento artistico di Alice come strumenti di manipolazione, con l'intenzione di prendere il controllo del paese attraverso l'arte, in particolare il cinema muto. Nel tentativo di sfuggire a questo circolo corrotto, Alice trova alleati negli appassionati di cinema lettone che lavorano a un film muto sugli antichi lettoni. Ispirata dalla loro dedizione, inizia a sperimentare con il montaggio e crea la sua opera unica. Nel frattempo, il viaggio di Alice alla scoperta di sé si trasforma in uno scontro con i suoi nemici, portando alla creazione accidentale di un capolavoro d'avanguardia che inaugura un nuovo approccio cinematografico.
Signe Birkova è un'affermata regista di cortometraggi, film sperimentali e documentari, nonché di performance cinematografiche analogiche. Nei suoi lavori sperimentali, Birkova utilizza spesso pellicole 16mm e Super 8, combinandole con diverse tecniche di animazione. Ha ricevuto il premio FIPRESCI al National Film Festival per il suo cortometraggio Upon Return I’ll Be a Flaming Rose / Un tad es atgriezīšos kā kvēlojoša roze (2014, Camera Obscura). Il suo documentario Ring of Fire / Uguns aplis (2021, VFS Films) è stato presentato in anteprima al Riga International Film Festival nel 2021 e ha partecipato al programma Future Promises al Karlovy Vary International Film Festival nel 2019.