RETROSPETTIVA KIHACHIRO KAWAMOTO: IL LIBRO DEI MORTI

Giappone, 2005, 70’

 

Regia / Direction: Kihachiro Kawamoto
Sceneggiatura / Screenplay: Shinobu Origuchi
Produttore / Producer: 
Interpreti / Cast: Kyôko Kishida, Tetsuko Kuroyanagi, Rie Miyazawa
Fotografia / Cinematography: Minoru Tamura, Kunihiko Itami
Musica / Music: Ryohei Hirose
Scenografia / Set Designer: n.d.
Montaggio / Editor: Kihachiro Kawamoto
Produzione / Producer Company: Sakura Motion Picture, Co., Ltd.
Distribuzione / Distributor: Kinokuniya 

Premi / Awards: Premio di eccellenza per film d’animazione - Japan Media Arts Festival 2005, Gran Premio per miglior film - China International Cartoon and Digital Art Festival 2006, Miglior cortometraggio d’animazione e menzione speciale - Sitges. Catalonian International Film Festival 2006

 

“Il Libro dei Morti” è ambientato nel periodo Nara giapponese (dal 710 al 784), periodo durante il quale venne introdotto il buddismo in Giappone dalla Cina.

Iratsume è una giovane donna proveniente da una nobile famiglia che diventa ossessionata da questa nuova religione e trascorre il suo tempo a trascrivere manualmente i sutra, ovvero gli insegnamenti di Buddha, cercando di capirne il significato. Alla vigilia di ogni equinozio e solstizio, Iratsume vede una figura radiosa, simile a Buddha, levitare tra le cime gemelle del lontano Monte Futakami.  Una sera, dopo avere completato una delle sue millesime trascrizioni di un sutra, ella vede che la figura luminosa che tanto aveva aspettato è oscurata da una tempesta di pioggia. Iratsume corre via di casa e giunge ai piedi della montagna, dove trova un tempio al quale, però, è proibito alle donne entrare.  In quel momento ella giunge alla conclusione che quella figura radiosa non si tratti di Buddha, ma dell’anima del principe Ōtsu, il quale era stato giustiziato, che vaga tormentata tra il mondo terreno e quelle dei morti. Quando l’anima di Iratsume e Ōtsu si incontrano, entrambi si sentono uniti e congiunti. Si stringe così un legame tra loro che porta ad entrambi armonia; tale legame farà sì che l’anima del principe possa riposare in pace. Il film, in linea con gli insegnamenti buddisti giapponesi, sostiene che le anime di tutti gli esseri viventi debbano trovare sollievo nella vita ultraterrena.  Infatti, Kawamoto dedicherà il film alle anime innocenti che sono morte durante le guerre della storia contemporanea.


"I Cortometraggi di Kihachiro Kawamoto" una selezione dei primi quattro cortometraggi del maestro dell'animazione giapponese. Non spezzate i rami fioriti (1968) una storia che contiene una morale. Il demone (1972) la storia di due fratelli e del loro incontro con un demone nella foresta. Il tempio Dōjō (1976) racconta di un pellegrino e di un amore fugace. La casa fiammeggiante (1979) una storia sovrannaturale e fantastca.






Kihachiro Kawamoto è un regista indipendente, sceneggiatore, disegnatore di burattini e animatore giapponese nato nel 1925 e morto nel 2010.

Comincia a realizzare bambole e pupazzi fin da giovane e, in seguito alla visione delle opere di Jiří Trnka, si interessa all’animazione in stop motion. Inizierà così a lavorare negli anni ’50 con i primi animatori di pupazzi giapponesi, tra i quali il noto Tadahito Mochinaga.

Nel 1958, Kawamoto co-fonda la Shiba Productions, la quale si occupa principalmente di spot pubblicitari animati per la televisione.

Nel 1963, si reca un anno a Praga per studiare l’animazione dei pupazzi di Trnka.

Trnka lo spingerà a focalizzarsi sul ricco patrimonio culturale del Giappone del passato.

Fu così che Kawamoto decise di tornare in Giappone per realizzare una sua serie di corti indipendenti di stampo artistico.

Il primo corto di Kawamoto risale al 1968 e porta il titolo di “Hana-Ori”, in inglese “Breaking of Branches is Forbidden”.

Negli anni ’70 le opere di Kawamoto sono fortemente influenzate dall’estetica di Nō, dallo stile dei burattini del Banku e del kabuki.

Kawamoto crea così opere quali “Oni” (“The Demon”,1972), Dōjōji (“Dōjōji Temple”1976) e “Kataku” (“House of Flame”,1979), i quali vincono numerosi premi internazionali.

Kawamoto ha anche realizzato cortometraggi tramite la tecnica della cut-out animation, in giapponese chiamata krigami; tra questi troviamo “Tabi” (1973) e “Shijn no Shogai” del 1974.

Nel 1990 torna allo studio di Trnka a Praga per realizzare “Briar Rose or the Sleeping Beauty”.

Nel 2003, è il responsabile per la supervisione di “Fuyu no Hi”, ovvero “Giorni d’inverno”.

Nel 2005 realizza “Shisha no Sho”, “Il libro dei morti”, il quale è il suo unico lungometraggio.

 

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