2017 |
Palazzo del Cinema - Largo Firenze 1 - Ravenna
28 ottobre - 5 novembre
28 ottobre - 5 novembre 2017 | Palazzo del Cinema - Largo Firenze 1 - Ravenna

NIGHTMARE CLASSIC | EVENTO SPECIALE SILENT FILM NOSFERATU

NOSFERATU di Friedrich Wilhelm Murnau (Germania, 1921, 95')
Titolo originale: Nosferatu - Eine Symphonie des Grauens
Musicato dal vivo dal Maestro Marco Dalpane
Germania 1921, Friedrich Wilhelm Murnau, 95 min. 

Regia: Friedrich Wilhelm Murnau –
Soggetto: Albin Grau (idea), Bram Stoker (romanzo) –
Sceneggiatura: Henrik Galeen –
Cast: Max Schreck, Greta Schröder, Ruth Landshoff, Gustav von Wangenheim, Alexander Granach, Georg Heinrich Schnell, John Gottowt –
Fotografia: Fritz Arno Wagner – Musiche: Hans Erdmann –
Montaggio: Friedrich Wilhelm Murnau –
Costumi: Albin Grau – Produzione: Enrico Diekmann, Albin Grau (per Prana-Film G.m.b.H.).

"Il film capitale del cinema muto". Dal Dracula di Bram Stoker, la storia immortale di Nosferatu, il non-morto che semina la peste, assorbe e spegne le forze vitali (…) finché un sacrificio femminile farà sorgere l'alba sulla città liberata. "Sul piano formale, il film si allontana dall'espressionismo e lo trascende: prima d'ogni altra cosa per l'importanza che vi ha la Natura, per l'impressionante varietà di esterni reali che ne accrescono il romanticismo magico. Murnau s'abbandona totalmente al suo gusto della polifonia e del contrappunto, sul piano drammatico e cosmico. Nosferatu è prima di tutto un poema metafisico nel quale le forze della morte mostrano la vocazione - una vocazione inesorabile - ad attirare a sé (…) le forze della vita, senza che nella descrizione di questa lotta intervenga alcun manicheismo moralista" (Jacques Lourcelles).

Friedrich Wilhelm Murnau (1888-1931)

 

Sfortunatamente è il regista che può vantare la percentuale più alta di film perduti. Infatti solo 12 delle sue 21 opere risultano reperibili e/o integrali. Il suo vero cognome era Pumlpe, e la leggenda vuole che adottò Murnau come omaggio alla cittadina bavarese, Murnau am Staffelsee, dove ebbe un importante e voluttuosa avventura, per alcuni critici invece è solo il segno della sua rottura definitiva con la famiglia che non voleva accettare la sua omosessualità. Ancora oggi è studiato per Il suo originale stile di ripresa: un perfetto incrocio tra l’espressionismo e il kammerspiel (la recitazione da camera) tedeschi e l’ossessione della soggettiva, i quali – fusi nell’insieme - anticiparono per molti versi sia il neorealismo italiano che la Nouvelle Vague. Per questo Nosferatu fu denunciato dagli eredi di Stoker per plagio del romanzo Dracula obbligandolo a distruggere tutte le copie del film. Tuttavia riuscì a nascondere illegalmente una copia permettendo così la visione di questo indiscusso capolavoro alle generazioni future, mentre la casa di produzione del film dovette chiudere per bancarotta a causa dell’esosa cifra richiesta per violazione di copyright e diritti d’autore a posteriori. Nel 1926 gira l’allucinate Faust (Faust, Eine Deutsche Volkssage), tratto dall’opera di Goethe, nonché suo ultimo film tedesco prima di approdare ad Hollywood e realizzare uno dei melodrammi più riusciti di tutti i tempi, Aurora (Sunrise: A Song Of Two Humans, 1927) premiato alla prima storica edizione degli Oscar. Dopo altri due film, stanco e disgustato dal modo di fare cinema hollywoodiano, con la complicità del documentarista Robert J. Flaherty chiude  la sua filmografia con un opera indipendente e controversa, Tabù (Tabu: A Story Of The South Seas, 1931) una drammatica love story esotica interpretata da attori non professionisti polinesiani e vincitrice di un Oscar come Migliore Fotografia a Floyd Crosby (lo stesso di Mezzogiorno Di Fuco, 1952). Pellicola immediatamente censurata nel paese di produzione a causa dei seni nudi delle protagoniste, poi divenuta oggetto di culto in tutto il mondo ed infine inserita nei prestigiosi archivi del National Film Registry. Morirà di incidente stradale poco prima della premiere di questo film mentre guidava l’auto il suo amante appena quattordicenne.




MARCO DALPANE

Marco Dalpane è nato e vive a Bologna. Ha studiato composizione, musica elettronica e ha seguito il corso di laurea DAMS. Si è diplomato in pianoforte nel 1979. Dagli anni ’80 volge attività concertistica come solista e in varie formazioni cameristiche rivolte principalmente alla musica del ‘900. Dal 1991 si dedica alla realizzazione di colonne sonore per il cinema muto, in veste di pianista e di compositore. Questa attività lo ha portato a partecipare ai più importanti festival musicali e cinematografici italiani ed internazionali in Francia, Svizzera, Spagna, Germania, Ungheria, Belgio, Lussemburgo, Slovenia, Serbia, USA, Colombia, Giappone, Corea del Sud. È stato collaboratore della Cineteca del Comune di Bologna dal 1991 al 2012. Nel 2006 ha vinto il Primo premio al concorso Rimusicazioni di Bolzano per le musiche del film Die Bergkatze di Lubitsch (DVD Ermitage 2005). Ha realizzato opere su commissione di reti televisive europee come ZDF e Arte e ha eseguito l’accompagnamento musicale dal vivo di oltre 800 proiezioni cinematografiche.




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